Per conoscere lo spessore del ghiaccio ed il volume complessivo del ghiacciaio vengono comunemente usate diverse tecniche geodetiche. Lo strumento più comunemente utilizzato è il cosiddetto GeoRadar o Ground Penetrating Radar (GPR), che si basa sulla capacità delle onde elettromagnetiche a bassa frequenza di attraversare i solidi e sulla riflessione di tali onde che avviene sugli orizzonti di passaggio da ghiaccio a roccia, o su altre discontinuità. Un’antenna ricetrasmittente permette di ricavare, dal tempo intercorrente tra I segnali emessi e quelli riflessi, la distanza di tali orizzonti dalla superficie e quindi di conoscere lo spessore complessivo del ghiacciaio in modo distribuito. Una volta noto il modello del substrato roccioso, si può calcolare il volume complessivo del ghiacciaio. Questo metodo consente di ottenere rilevazioni affidabili su spessori di anche centinaia di metri. Lo strumento viene comunemente portato e fatto scorrere sulla superficie del ghiacciaio mentre per aree molto crepacciate o di grandi dimensioni si può effettuare il rilievo trasportando il radar alla base di un elicottero. SGL, grazie principalmente all’impegno ed alle competenze dei soci Andrea Tamburini e Fabio Villa ha effettuato negli anni diversi rilievi GPR da terra: Suretta Sud, Lupo, Campo Nord, Marinelli, Fellaria-Palù, Forni; su questi ultimi due ghiacciai i dati sono stati integrati anche da rilievi GPR da elicottero.