Radar

 

Esplorazione Radar  Tecnica applicata sia sui ghiacciai alpini che sulle calotte polari. Il ghiaccio è infatti trasparente a un radiosegnale nelle bande di frequenza UHF e VHF. Nota la velocità di propagazione dell’onda elettromagnetica nel ghiaccio (circa 168 m/μs), una misura del tempo di riflessione dal fondo della coltre ghiacciata, permette di risalire allo spessore del ghiaccio e di ricostruire la topografia del fondo roccioso. Il Radar permette inoltre di evidenziare riflessioni interne allo strato di ghiaccio, prodotte dalle deposizioni sul ghiaccio di polveri originate da fenomeni vulcanici; tali stratificazioni, che sono considerate come orizzonti isocroni, permettono di definire, la dinamica del flusso glaciale e di fornire informazioni sulla evoluzione climatica. Infine, forti anomalie nell’ampiezza del segnale riflesso dal fondo, possono essere indicative della presenza di acqua alla base del ghiaccio e proprio tali anomalie hanno condotto alla scoperta di laghi subglaciali, dei quali, il più esteso, il lago Vostok, riveste un enorme interesse in campo scientifico in quanto conserva acqua presumibilmente più vecchia di un milione di anni che potrebbe avere al suo interno forme di vita tutt’oggi sconosciute (http://users.unimi.it/geofexpl /glaciologia_i.htm).