Bilancio di Massa Regionale

Bilancio di Massa Regionale

Il progetto

Il progetto di stima del bilancio di massa regionale con metodo glaciologico, ha preso avvio nella primavera del 2007 con la posa di una rete di paline ablatometriche atte a indagare con continuità l’andamento del glacialismo nelle diverse aree della Regione. In particolare, per ogni settore e per ogni fascia altimetrica è presente un numero di paline sufficiente a ottenere un dato rappresentativo di variazione di massa glacializzata a scala regionale. Selezionando 36 paline delle oltre 50 attive, secondo criteri di completezza delle serie storiche dei rilievi e di rappresentatività delle stesse è possibile considerare l’intero patrimonio glaciale Lomabrdo come un singolo ghiacciaio sul quale viene effettuato un bilancio di massa glaciologico. Le difficoltà insite nel calcolo degli accumuli nelle aree coperte da neve alla fine della stagione estiva hanno limitato i calcoli alla quantificazione delle perdite di ghiaccio stagionale. È così possibile conoscere i milioni di metri cubi di ghiaccio che annualmente vengono persi dall’insieme dei ghiacciai lombardi ed il contributo della fusione al regime idrologico. Il progetto, dal coordinamento dei rilievi all’analisi dei dati è curato da Andrea Monti.

Mappa con la localizzazione di tutte le paline SGL sui ghiacciai lombardi dove viene misurato il bilancio di massa puntuale

I primi risultati

I risultati del primo quinquennio 2007-2011 hanno messo in luce un bilancio estremamente negativo, quantificato in una perdita di 653 milioni di m3 di acqua, sintomo di un clima che non è più in grado di sostenere il glacialismo alle nostre latitudini e altitudini. Ancor più rilevante, la negatività ha visto un trend crescente negli ultimi due decenni, in linea con l’aumento delle temperature medie (in particolare, per quanto è di nostro interesse, estive) registrato a scala regionale così come globale. Una perdita del 19% dell’intero patrimonio glaciale in cinque anni (due dei quali, tra l’altro, eccezionalmente nevosi) decreta una “data discadenza” non troppo lontana per buona parte delle superfici glacializzate lombarde così come le conosciamo e così come siamo abituati a fruirne; dalle evidenze raccolte sul campo, emerge infatti che per individuare una teorica zona di accumulo a scala regionale bisogna necessariamente portarsi al di sopra dei 3400 m. Al di sotto, il bilancio di massa lombardo è nel suo complesso negativo (anche se alcuni singoli apparati possono godere di condizioni localmente più vantaggiose). È evidente che per riequilibrare un tale scarto tra aree di accumulo e di ablazione, il ridimensionamento delle superfici glacializzate continuerà ad essere molto consistente anno dopo anno.