Cosa si intende per bilancio di massa
Il bilancio di massa è uno dei parametri più significativi e maggiormente utilizzati nello studio dell’evoluzione dei ghiacciai. Viene calcolato come somma algebrica degli accumuli (apporti nevosi) e delle perdite (ablazione) verificatisi nell’arco dell’anno meteorologico (convenzionalmente dal 1° ottobre al 31 settembre), espressi in millimetri o metri di acqua equivalente. Il risultato del bilancio di massa annuale rappresenta il vero indicatore dello “stato di salute” di un ghiacciaio. Gli apporti di massa comprendono, oltre alle precipitazioni nevose dirette, gli apporti valanghivi, il trasporto eolico, ed i fenomeni di condensazione, mentre i fattori di segno negativo riguardano la fusione nivo-glaciale (sia superficiale, dovuta all’irraggiamento solare, sia al contatto ghiaccio-roccia lungo il letto glaciale, dovuta al flusso di calore geotermico), il calving, fenomeni di erosione (eolica o da valanga) e la sublimazione.
I principali fattori, in termini quantitativi sono solitamente le precipitazioni invernali e la fusione estiva; gli apporti valanghivi possono, in ghiacciai di piccole dimensioni, rappresentare il fattore principale che ne governa la dinamica. Sommando algebricamente i termini sopra descritti si ottiene il bilancio di massa netto annuo del ghiacciaio.
I bilanci di massa SGL
Calcolare il bilancio di massa di un ghiacciaio richiede un notevole impegno sia per il numero di rilievi sul campo che per la strumentazione da installare sul ghiacciaio oltre alla complessa fase di analisi dei dati raccolti.
Per questo viene svolto continuativamente solo su pochi ghiacciai che presentano caratteristiche morfologiche che ne facilitano le operazioni e che possono essere considerati come rappresentativi dell’andamento del settore che li ospita. Il SGL effettua il bilancio di massa completo, ovvero invernale, estivo e netto, esteso all’intera superficie dei ghiacciai Suretta Sud (settore Spluga-Lej), Lupo (settore Orobie) e Campo Nord (settore Livigno). Inoltre, il bilancio di massa netto puntuale, ovvero valutato su singoli punti rappresentativi (paline ablatometriche), e quindi non esteso sull’intera superficie del ghiacciaio, viene effettuato in oltre 60 punti distribuiti su 15 ghiacciai che coinvolgono tutti i settori montuosi delle alpi lombarde.
In entrambi i metodi, le variazioni negative di spessore, corrispondenti a perdite di massa, vengono convertite in millimetri di acqua equivalente utilizzando un opportuno valore di densità del ghiaccio come fattore di conversione; dove invece la variazione è positiva, dato che si tratta di neve residua e non ancora trasformata in ghiaccio, è necessario effettuare ulteriori misure di densità della neve o del firn accumulati, poiché in questo caso il range variabilità è ampio.