Misure Frontali

Misure Frontali

Cosa sono

Con misura frontale di un ghiacciaio si intende il rilievo della posizione della porzione più avanzata dello stesso in modo lineare rispetto a un punto fermo sul terreno e a una direzione fissata (azimut) ed è riportata in metri (m). Sostanzialmente consente di monitorare a cadenza annuale l’avanzata o il ritiro in un ghiacciaio in risposta alle condizioni climatiche. La fronte del ghiacciaio arretra (risale di quota) qualora il flusso di ghiaccio dalle porzioni superiori del ghiacciaio non riesca a controbilanciare il ghiaccio perso per fusione. Al contrario la fronte tende ad avanzare se il flusso di ghiaccio è più intenso rispetto ai processi di fusione. Per misurare la distanza fra il caposaldo e la fronte del ghiacciai viene usata ancora oggi una bindella metrica, accompagnata talvolta da distanziometro laser.

Misura frontali al ghiacciaio di Cassandra Est il 28 settembre 2008 (foto R. Scotti)

Misura frontali al ghiacciaio di Cassandra Est il 28 settembre 2008 (foto R. Scotti)

Una storia di oltre un secolo

La misura frontale è un parametro che è stato parzialmente superato dall’introduzione di metodologie maggiormente rappresentative delle dinamiche cui è soggetta una massa glaciale, ma mantiene un notevole valore soprattutto in virtù della notevolissima estensione temporale delle serie storiche disponibili. Infatti per alcuni ghiacciai come il Ventina o i Forni i primi capisaldi di misura sono stati collocati nel 1895, fra le prime nelle alpi italiane, mentre la maggior parte dei ghiacciai lombardi vennero dotati di appositi segnali di misura negli anni Venti del 900. Benché spesso successivamente abbandonati a causa degli intervenuti mutamenti morfologici, in qualche caso tali capisaldi restituiscono oggi ancora la straordinaria ampiezza delle variazioni glaciali del Novecento e di questa prima fase del XXI secolo. L’apposizione di punti fermi di misura ha costituito una tappa iniziale nel lungo percorso di scoperta, osservazione e monitoraggio dei ghiacciai lombardi e pertanto viene mantenuta attiva anche per individuare correlazioni con gli altri parametri oggi disponibili.

La lunga serie di misure frontali al ghiacciaio della Ventina, iniziata nel 1894. La fase di regresso è stata interrotta, come in altri ghiacciai alpini, negli anni 20 e negli anni 70-80 del 900. La correlazione con le temperature estive misurate nella stazione di riferimento di Sils/Maria (dati Meteoswiss) permette di apprezzare la correlazione fra temperatura e fluttuazioni della fronte. Soprattutto per la fase di avanzata avvenuta fra il 1972 ed il 1989 si nota un ritardo di 15-20 anni rispetto alla fase di abbassamento delle temperature che l’ha generata. Questo ritardo è dovuto al tempo che impiega l’onda di piena a propagarsi lungo il ghiacciaio ed è in genere proporzionale alle dimensioni dello stesso, seppur con molte eccezioni dovute a diversi fattori morfologici. Serie ricostruita da Flavio Cambieri e Mattia Gussoni su base dati CGI e SGL.

La rete di segnali SGL

La rete dei segnali di misura SGL è digitalizzata, ogni caposaldo, materializzato da un triangolo in vernice rossa, è dotato di coordinate, quota e azimut, ovvero la direzione lungo la quale va effettuata la misura lineare. Il numero di segnali è in continuo incremento perché risulta importante materializzare di volta in volta nuovi segnali relativamente vicini alle fronti in arretramento per ridurre possibili errori di misura. La rete di segnali è visibile sia sul webgis SGL che sulla APP SGL.  Gianmarco Mondati cura il coordinamento della raccolta dei dati di misura frontale e la successiva analisi dei dati.

Materializzazione di un nuovo segnale (NN11) in prossimità della fronte del ghiacciaio di Cassandra Est con posizionamento di un ometto in pietra di riferimento (utile per ritrovare il segnale in caso di neve fresca) e georeferenziazione del punto con GPS il 25 settembre 2011 (foto R. Scotti).