Zona di accumulo

 

Zona di alimentazione, Regione di alimento, Bacino collettore, Bacino di ricevimento  Per i ghiacciai temperati si definisce la zona di accumulo la parte del ghiacciaio a monte della linea di equilibrio. L’alimentazione può essere diretta, cioè per precipitazioni o indiretta, per valanghe e trasporto eolico.
Nel 1962 Müller propose una divisione dell’area d’accumulo in quattro zone:
– Zona di neve asciutta (Dry snow zone): è la più alta ed è caratterizzata dall’assenza di acqua di fusione anche in estate. E’ delimitata inferiormente dalla linea della neve asciutta (Dry snow line)
– Zona di percolazione (Percolation zone): la zona consente una fusione limitata. L’acqua può percolare per una certa distanza all’interno della neve senza rigelare nonostante la temperatura sia inferiore agli 0 °C. Se l’acqua incontra uno strato impermeabile può essere espulsa lateralmente. Il rigelo può dare origine a lenti, strati o strutture verticali. Questa zona è limitata inferiormente dalla linea di saturazione (Saturation line)
– Zona di imbibizione (Soaked zone): tutta la neve caduta nella stagione invernale, in questa zona, viene trasformata entro la fine dell’estate. L’acqua di fusione percola fino agli strati accumulati in anni precedenti. Müller divide la zona di imbibizione tramite lo slush limit, ovvero il più alto punto del ghiacciaio in cui il materiale si muove per scorrimento
– Zona a ghiaccio sovraimposto (Superimposed ice zone): alle quote più basse la presenza di acqua di fusione si fa cospicua. La definizione “zona a ghiaccio sovraimposto” può tuttavia essere ristretta all’area in cui vi è un incremento annuale del ghiaccio sovraimposto affiorato in superficie. Tale zona è determinata superiormente da un limite denominato in modi diversi: linea del firn (firn line, firn edge) o linea della neve annuale (annual snow line). Benson considera l’area di ablazione come parte della zona a ghiaccio sovraimposto, mentre per gran parte degli autori i due settori sono divisi dalla linea di equilibrio (Paterson, 1969).