I sentieri glaciologici Vittorio Sella al ghiacciaio del Ventina, Luigi Marson al ghiacciaio di Fellaria e Nangeroni – Bellotti al ghiacciaio di Dosdé Est nascono da un’iniziativa del Servizio Glaciologico Lombardo per avvicinare il grande pubblico agli ambienti glaciali delle Alpi Centrali.
L’obiettivo focale è avvicinare consapevolmente escursionisti, visitatori e turisti alle peculiarità dell’ambiente glaciale; un viaggio nel tempo e nello spazio per ammirare queste preziose risorse naturali.
Percorrendo i sentieri, attrezzati con cartelli informativi, l’escursionista può osservare tutte le forme del modellamento glaciale come, ad esempio, le morene deposte in epoca storica dal ghiacciaio nei periodi di massima crescita, le rocce montonate e le più recenti aree deglacializzate. La posizione dei vari segnali glaciologici permette di valutare le variazioni della posizione della fronte del ghiacciaio dalla fine del XIX secolo. Una sentinella chiave utile a testimoniare il cambiamento climatico in atto anche sull’arco alpino.
Il sentiero glaciologico Vittorio Sella al Ventina
Il sentiero glaciologico «Vittorio Sella» si sviluppa interamente all’interno della Val Ventina, chiusa verso Sud da cime di tutto rispetto: il Pizzo Ventina (3261 m s.l.m.), il Monte Disgrazia (3678 m s.l.m.), il Pizzo Cassandra (3226 m s.l.m.), il Pizzo Rachele (2998 m s.l.m.) e la Cima del Duca (2968 m s.l.m.). Queste vette creano le condizioni morfologiche e climatiche favorevoli alla formazione e alla conservazione fino ai nostri giorni di una importante massa glaciale: il Ghiacciaio del Ventina.
Seguendo il sentiero, dotato di cartelli informativi e contrassegnato da bolli blu, l’escursionista è invitato dal cartello al primo punto di sosta ad entrare in quel mondo alpino dove il ghiaccio riveste un ruolo fondamentale nell’evoluzione del paesaggio.
Successivamente, la traccia si sviluppa lungo tutta la vallata, dove sono presenti altri quattro punti di sosta che accompagnano l’escursionista in un percorso di avvicinamento, inteso sia nello spazio che nel tempo, al ghiacciaio del Ventina, consentendogli di “leggere” nel paesaggio le tracce del ghiaccio.
Il sentiero glaciologico Luigi Marson al Fellaria
Il percorso inizia dal Rifugio Bignami (2385 m), in direzione del rifugio Marinelli Bombardieri, e coincide per un primo breve tratto con l’Alta Via della Valmalenco, fino al raggiungimento del ponte poco a monte dell’Alpe Fellaria. Seguendo il sentiero, contrassegnato da ometti e bolli blu, l’escursionista è invitato dal cartello al primo punto di sosta ad entrare in quel mondo alpino dove il ghiaccio riveste un ruolo fondamentale nell’evoluzione del paesaggio.
Successivamente la traccia si sviluppa in tre percorsi: il sentiero A, che con un percorso panoramico conduce in prossimità della fronte occidentale del Fellaria; il sentiero B, che accompagna l’escursionista fino alla piana occupata un tempo dalla lingua occidentale; il sentiero C, che conduce al lago del ghiacciaio, punto dal quale si può osservare la fronte orientale del Fellaria.
Il sentiero glaciologico G. Nangeroni – I. Bellotti al Dosdè
Il sentiero glaciologico «G. Nangeroni – I. Bellotti» si snoda lungo la Val Dosdé, il settore più meridionale della Val Viola Bormina, e si inoltra in direzione sud fino alla fronte del ghiacciaio orientale di Dosdé. La prima parte del sentiero si svolge lungo la strada silvo-pastorale che raggiunge il rifugio Federico Valgoi passando per l’Alpe Dosdé. Lungo il tracciato sono stati installati 6 pannelli illustrativi che permettono all’escursionista di comprendere al meglio l’evoluzione morfologica e climatica di questa zona.