Piramidi di terra

 

Fées, Nonnes, Omeni, Fung’ de téra, Grote, Erdpyramiden, Piramidi di erosione, Piramidi naturali, Demoiselles coiffees, Pilastri, Testimoni, Colonne, Rouvines  Le piramidi di terra si formano per azione dell’acqua su di un terreno morenico, costituito da materiale a grande eterogeneità granulometrica, ossia da argilla, limo, sabbia e da materiale grossolano, come ciottoli e massi. La componente fine, a bassa permeabilità, conferisce al deposito morenico la giusta coesione, senza la quale il terreno, imbevuto d’acqua, franerebbe con una certa fragilità. La componente grossolana ne riduce la plasticità e ne aumenta le resistenze meccaniche. Con la giusta proporzione tra i due elementi si ottiene un calcestruzzo di buona resistenza. Elemento indispensabile per la formazione delle piramidi è l’acqua. Essa, colpendo il terreno, smuove le varie particelle. A seconda dell’inclinazione del terreno l’acqua ora scorre e asporta poco materiale, ora, se il terreno è molto inclinato, scorre più velocemente e di conseguenza trascina con sé più materiale. L’acqua poi crea una serie di rigagnoli che confluiscono in vene e quindi in torrentelli veri e propri. Un’azione erosiva prolungata nel tempo formerà delle profonde incisioni e quindi delle creste di varie forme: coni, pinnacoli, colonne, castelletti etc. Affinché questo fenomeno naturale si verifichi nel modo in cui si è descritto si rendono necessarie alcune circostanze climatiche: le precipitazioni devono essere infatti modeste e distribuite nel corso di pochi giorni dell’anno altrimenti piogge intense e prolungate, accentuando l’azione erosiva, distruggerebbe le forme che di volta in volta si andrebbe a creare. Anche il vento gioca un ruolo molto importante: venti costanti farebbero inclinare la pioggia che colpirebbe così le colonne modellandole in maniera asimmetrica e facendole crollare. Laddove si formano le piramidi, i venti sono moderati o assenti. La neve invece non pregiudica in alcun modo il fenomeno delle piramidi. In cima alle colonne, caratteristici sono i cosiddetti “cappelli”, una vera propria protezione che può essere costituita da un masso o da una zolla erbosa. I massi possono superare a volte anche alcune tonnellate di peso e questo dà l’idea del carico di resistenza della colonna che può superare i 100 kg/cm² di pressione. (Scortegagna-Agenda dell’operatore naturalistico 2009).
Le piramidi possono raggiungere un’altezza di 40 m.